LA MATEMATICA NELLE OPERE DI ESCHER
L’imprinting per la sua produzione artistica fu probabilmente collegato al ben noto fermento intellettuale dei primi decenni del 900, in cui visse spostandosi fra Italia, Svizzera e Olanda. In quegli anni le scoperte di Heisenberg ed Einstein, il Surrealismo e il Cubismo, i teoremi di Gödel, i lavori di Poincarè e Turing contribuirono a realizzare un clima totalmente nuovo. Cominciava a farsi spazio, in sostanza, l’idea di una scienza capace non solo di aprire nuovi orizzonti prima inaccessibili ma anche di trasmettere nuove e profonde inquietudini o, per usare le parole dello stesso Escher, “sensi di vuoto”. La celebre affermazione di Richard Feynman in Qed, la strana teoria della luce e della materia chiarì molto bene il concetto: “Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda”.
Il legame fra le creazioni del grafico olandese e la scienza del suo tempo è stato rintracciato dagli studiosi a vari livelli. Sono stati individuati, da un lato, casi di applicazione consapevole di principi scoperti in quegli anni o, comunque, a lui noti (trasformazioni sul piano cartesiano ed elementi di geometria non euclidea). Sono stati evidenziati, d’altronde, anche lavori con in nuce principi scientifici che l’artista non poteva conoscere anche perché mostreranno le loro principali applicazioni solo molti anni più tardi (autoreferenzialità e intelligenza artificiale).
Le sue opere grafiche sono celebri per l'uso fantasmagorico degli effetti ottici. Il campionario sviluppato da Escher contempla le sorprese più spettacolari che vanno da illusionistici paesaggi, prospettive invertite, costruzioni geometriche minuziosamente disegnate e altro ancora, frutto della sua inesauribile vena fantastica, che incantano e sconcertano.
Nelle opere di Escher, insomma, l'ambiguità visiva diventa ambiguità di significato, con la conseguenza che i concetti di positivo e negativo, corretto e scorretto sono intercambiabili. Traspaiono dall'opera e dalle invenzioni di questo artista i suoi molteplici interessi e le variegate fonti di ispirazione, che vanno dalla psicologia alla matematica, dalla poesia alla fantascienza.
Tra i suoi più grandi estimatori non c'erano però solo critici, artisti e appassionati d'arte, ma anche logici, fisici e matematici che vedevano nelle sue opere la rappresentazione di importanti principi della matematica e della geometria. Un risultato straordinario se si considera che Escher non era andato oltre l'istruzione matematica formale della scuola secondaria.
Le implicazioni logiche, matematiche, geometriche e fisiche sono piuttosto variegate, e coinvolgono concetti quali tra gli altri:
Il legame fra le creazioni del grafico olandese e la scienza del suo tempo è stato rintracciato dagli studiosi a vari livelli. Sono stati individuati, da un lato, casi di applicazione consapevole di principi scoperti in quegli anni o, comunque, a lui noti (trasformazioni sul piano cartesiano ed elementi di geometria non euclidea). Sono stati evidenziati, d’altronde, anche lavori con in nuce principi scientifici che l’artista non poteva conoscere anche perché mostreranno le loro principali applicazioni solo molti anni più tardi (autoreferenzialità e intelligenza artificiale).
Le sue opere grafiche sono celebri per l'uso fantasmagorico degli effetti ottici. Il campionario sviluppato da Escher contempla le sorprese più spettacolari che vanno da illusionistici paesaggi, prospettive invertite, costruzioni geometriche minuziosamente disegnate e altro ancora, frutto della sua inesauribile vena fantastica, che incantano e sconcertano.
Nelle opere di Escher, insomma, l'ambiguità visiva diventa ambiguità di significato, con la conseguenza che i concetti di positivo e negativo, corretto e scorretto sono intercambiabili. Traspaiono dall'opera e dalle invenzioni di questo artista i suoi molteplici interessi e le variegate fonti di ispirazione, che vanno dalla psicologia alla matematica, dalla poesia alla fantascienza.
Tra i suoi più grandi estimatori non c'erano però solo critici, artisti e appassionati d'arte, ma anche logici, fisici e matematici che vedevano nelle sue opere la rappresentazione di importanti principi della matematica e della geometria. Un risultato straordinario se si considera che Escher non era andato oltre l'istruzione matematica formale della scuola secondaria.
Le implicazioni logiche, matematiche, geometriche e fisiche sono piuttosto variegate, e coinvolgono concetti quali tra gli altri:
|